Arte e Restauro del patrimonio italiano.

Stesso clichè?

Mentre stiamo affilando le lame per ricorrere in Europa per l’abolizione degli ordini professionali e alla CEDU per abbattere quella che qualcuno sta definendo (secondo noi correttamente) “IL GOLPETTO DELLA CONSULTA”, con le vergognose sentenze sull’obbligo vaccinale e sulla non irragionevolezza e non sproporzionalità della legge, Comicost è stato contattato ed ha raccolto una segnalazione inquietante.

Cosa non hanno combinato durante questi 12 anni di “egemonia” filotirannica il PD e altri, Franceschini in testa nel mondo artistico.

Francamente vedendo cosa hanno fatto nel mondo della Sanità, non ci sarebbe da stupirsi, così come nell’Istruzione e nell’Economia, anche nell’orbita del MIC (Ministero della Cultura) ci si possa imbattere in fenomeni che, lasciamo che le nostre orecchie possano ascoltare noi stessi, in associazioni “istituzionalizzate” di stampo mafioso.

Corruzione e criminalità ormai vanno di pari passo con la politica.

Vogliamo forse parlare di Agricoltura? Di sementì? Di siccità? Di CO2?

Tutto fa capo alla medesima regia.

E così anche nell’Arte, che è il ns patrimonio più vasto, importante e di valore economico, stiamo assistendo alla più colossale delle razzie (dopo Napoleone) perpetrata dagli stranieri.

Ecco il fatto:

L’on. Franceschini ha fatto trasferire in Cina 100 opere d’arte. Dove sono finite? Stiamo indagando sulla vicenda.

Ma, come se ciò non bastasse questi “signori” si sono infiltrati in modo del tutto illegittimo nell’apparato scheletrico della Conservazione della nostra Arte. Musei, Chiese, dipinti, opere di ogni genere date in pasto a degli incompetenti. O ancora peggio a degli asserviti del potere che occupano posti e prendono stipendi nulla facendo. A guardare bene non è che scopriamo nulla di nuovo: l’apparato burocratico italiano è così da sempre.

La nostra debolezza è proprio quella. La creatività italiana senza una spina dorsale simil Svizzera o Anglosassone rimarrà sempre un’opera d’arte incompiuta di questa nostra umanità.

Comicost, giusto per non girarsi i pollici scende in campo a favore dei Restauratori.

Noi avvocati di Comicost abbiamo capito molto bene il problema che questa categoria sta subendo.

La situazione è grave. Qui di seguito pubblichiamo una lettera che il Comitato ResArte che rappresenta la categoria degli unici veri Restauratori Italiani (quelli riportati nell’elenco previsto dal decreto legislativo N.42/2004 art.182) ci ha inoltrato e che abbiamo anche inviato a quei pochi capaci, seri e competenti Professori che conoscono la materia e che ci si augura intervengano, nelle sedi opportune per ottenere una riforma vitale per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico.

Noi del Comicost abbiamo messo a disposizione le nostre armi, che sono quelle della Legge ed abbiamo presentato un Ricorso Straordinario al Capo dello Stato con lo scopo di fare chiarezza ed ottenere giustizia.

Il ricorso è focalizzato su di un bando di concorso che va “assolutamente annullato” ma non solo. Detto ricorso è proiettato ad annullare anche il Decreto Interministeriale (DIM N.564/2017) che ha introdotto “contra legem” l’equipollenza al titolo di restauratore a soggetti non qualificati.

Nei prossimi giorni il procedimento (per richiesta del Mic e per ns adesione) verrà traferito al Tar Lazio e lì verrà discusso con buoni margini di successo. Ma la cosa più importante che tutti gli addetti ai lavori devono sapere è che entro l’udienza di discussione (si prevede per giugno) sarà possibile intervenire nel procedimento, in modo volontario adesivo, cd. In Adiuvandum, per sostenere con forza e determinazione gli interessi della categoria, ma soprattutto il bene del nostro patrimonio artistico.

Un intervento dei restauratori beni culturali art 182 in massa potrà avere un peso determinante sui giudici e sulla politica che deve necessariamente legiferare per rimediare alle storture normative attualmente ancora vigenti.