COMUNICATO N. 23 – del 25 luglio 2021

Cari Soci,

ieri 24 luglio, come tutti hanno sicuramente percepito è stata una giornata particolare, significativa, ma non storica. Non ancora.

Mi trovavo casualmente a Bergamo, ho incontrato casualmente alcuni attivisti, ho scoperto casualmente che c’era una manifestazione.

Fra le tante iniziative delle ultime ore, fra gli atti da preparare per le sospensioni ad alcuni medici amici, molto amici, più che amici…Fratelli e per i quali faremo una battaglia durissima.

Fra le denunce che piovono ormai da ovunque, sulla testa dei nemici che con le loro stupide esternazioni hanno fornito un assist al “Furor di Popolo” non ho avuto abbastanza tempo per seguire tutto.

Mi sono ritrovato in mezzo a questa folla, quasi per caso. Ma non era per caso. Quando ho sentito le urla della folla sono stato attratto e mi sono precipitato col cuore in gola per accertarmi che non vi fossero sbavature di violenza.

Erano tremila persone. Mi sono sfilate in corteo, davanti. Io ero nel mezzo. Come un salmone che risale il fiume controcorrente.

Ebbene, per la prima volta in questa vita, NON mi sono sentito controcorrente. Tutti i meravigliosi Esseri che mi sfilavano davanti emanavano una luce di bontà e di ammirazione, alcuni mi salutavano, altri mi annuivano, altri mi abbracciavano. Che enorme emozione.

Non erano arrabbiati, non erano istigati da imbonitori; erano solo e semplicemente uomini e donne di buona volontà. Mi sono sentito a casa, al sicuro, sereno e più che mai certo della Vittoria Finale.

Non posso non richiamare una frase di Martin Luther King. Anzi non la richiamo. Ne dico una mia:

I nostri nonni hanno fatto molto, ma potevano fare di più.
I nostri padri hanno fatto tanto, ma potevano fare di meglio.
Noi non abbiamo ancora fatto niente, ma possiamo ancora fare tutto: insegnare ai nostri figli, con l’esempio, a fare ciò che c’è da fare.
IL PRESIDENTE