Covid, l’ex M5s Cunial vuole portare il governo Draghi davanti alla Corte costituzionale: ”Presentato ricorso, preclusa ogni forma dialettica parlamentare”

26 Ottobre

Nota per le posizioni No vax, negli scorsi giorni Cunial si era “barricata” negli uffici regionale del Lazio per protestare contro l’obbligatorietà del Green pass sui luoghi di lavoro. Ora ha depositato un ricorso alla segretaria della Corte costituzionale: “Da più di un anno la nostra funzione è venuta meno. Umiliata da un esecutivo che ha mortificato, giorno dopo giorno, il parlamento e la democrazia stessa”

ROMA. “Un’azione dovuta e imprescindibile che non riguarda solo i decreti passati. Qualora il giudice dovesse riconoscerne la validità, anche i decreti successivi, compresi quelli riguardanti il Green pass, verrebbero meno”. Queste le parole di Sara Cunial, deputata ex Movimento 5 stelle. “Si intende denunciare la menomazione delle prerogative del singolo parlamentare, quale rappresentante della nazione, in relazione alla conversione dei decreti-legge relativi alla dichiarata emergenza Covid-19 ed emanati sia del governo Conte II, sia dal governo Draghi”.

E’ stato depositato ieri, lunedì 25 ottobre, alla cancelleria della Corte costituzionale, il ricorso per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato promosso da Cunial. Il testo è stato stilato con la consulenza di Daniele Trabucco e di altri costituzionalisti e quindi è stato presentato dall’ex grillina insieme agli avvocati Edoardo Polacco e Nino Filippo Moriggia.

“Un esecutivo che per il tramite del Ministro dei rapporti con il parlamento – spiega Cunial – ha posto innumerevoli volte la questione di fiducia, come mai nessun Governo ha fatto nella storia del nostro Paese, blindando così di fatto i disegni di legge ordinaria, ha letteralmente precluso, in ogni modo e in ogni formala dialettica parlamentare in capo al deputato stesso, calpestando il suo ruolo e la nostra Carta Costituzionale. Tutto ciò è gravissimo”.

Nota per le posizioni No vax, negli scorsi giorni Cunial si era “barricata” negli uffici regionale del Lazio per protestare contro l’obbligatorietà del Green pass sui luoghi di lavoro (Qui articolo). Ora ha depositato un ricorso.

“Consapevole della peculiarità del conflitto di attribuzioni abbiamo chiesto al giudice di annullare le leggi di conversione, consci degli spazi interstiziali circa l’impugnabilità delle leggi attraverso lo strumento del conflitto. Nell’atto, si rimanda alla giurisprudenza costituzionale che ha sancito che l’autonomia degli organi costituzionali non si esaurisce nella normazione, bensì comprende il momento applicativo delle norme stesse, incluse le scelte riguardanti la concreta adozione delle misure atte ad assicurarne l’osservanza. Nello specifico il momento applicativo consiste nei rimedi contro gli atti ed i comportamenti che vanno ad incidere negativamente sulle funzioni dei singoli parlamentari, andando ad inficiare il corretto svolgimento dei lavori”, aggiunge Trabucco mentre Cunial conclude: “Da più di un anno la nostra funzione è venuta meno. Umiliata da un esecutivo che ha mortificato, giorno dopo giorno, il parlamento e la democrazia stessa. Questo ricorso non è solo un atto doveroso nei confronti delle istituzioni e del ruolo che ricopro ma, soprattutto, lo è nei confronti di tutti i cittadini italiani che siamo qui chiamati a rappresentare”.

Nota per le posizioni No vax, negli scorsi giorni Cunial si era “barricata” negli uffici regionale del Lazio per protestare contro l’obbligatorietà del Green pass sui luoghi di lavoro (Qui articolo). Ora ha depositato un ricorso.

“Consapevole della peculiarità del conflitto di attribuzioni abbiamo chiesto al giudice di annullare le leggi di conversione, consci degli spazi interstiziali circa l’impugnabilità delle leggi attraverso lo strumento del conflitto. Nell’atto, si rimanda alla giurisprudenza costituzionale che ha sancito che l’autonomia degli organi costituzionali non si esaurisce nella normazione, bensì comprende il momento applicativo delle norme stesse, incluse le scelte riguardanti la concreta adozione delle misure atte ad assicurarne l’osservanza. Nello specifico il momento applicativo consiste nei rimedi contro gli atti ed i comportamenti che vanno ad incidere negativamente sulle funzioni dei singoli parlamentari, andando ad inficiare il corretto svolgimento dei lavori”, aggiunge Trabucco mentre Cunial conclude: “Da più di un anno la nostra funzione è venuta meno. Umiliata da un esecutivo che ha mortificato, giorno dopo giorno, il parlamento e la democrazia stessa. Questo ricorso non è solo un atto doveroso nei confronti delle istituzioni e del ruolo che ricopro ma, soprattutto, lo è nei confronti di tutti i cittadini italiani che siamo qui chiamati a rappresentare”.

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